Acquerello oltre la tecnica
L’Acquerello in pillole
Numerosi artisti, tra cui Pablo Picasso, Paul Cézanne, Claude Monet e Vasilij Kandinskij, hanno usato questa tecnica realizzando opere meravigliose ed eterne. E’ una tecnica affascinante ed apparentemente semplice.
Dipingere con l’acquerello non è di per sé difficilissimo, pertanto è una buona scelta per i principianti della pittura. La tecnica è composta da pochi e semplici passaggi, può essere quindi utilizzata da subito anche da neofiti.
Per raggiungere invece dei risultati soddisfacenti è necessaria molta esperienza, tanta passione e soprattutto tanta pazienza (anche intesa come accettazione) poichè non permette errori. Usare i colori ad acquerello significa accettare il “qui e ora” porsi ogni volta una sfida nuova.
L’Acquerello: una tecnica alla portata di tutti
I principianti possono iniziare fin da subito a dipingere con questa tecnica, sia per motivi di ‘semplicità’ di esecuzione, sia perché l’acquisto dei primi strumenti ha un basso impatto economico.
Per pitturare con gli acquerelli, infatti occorrono ben pochi strumenti: acqua, pennello, carta e paste costituiscono lo stretto necessario per poter dipingere in libertà.
Grazie a questa attrezzatura minima, l’acquerello è una tecnica “smart” adatta ad essere praticata ovunque!
Semplice ma non scontato
Se la vita è fatta di scelte, anche l’acquerello ci pone davanti a varie possibilità.
Questa tecnica ha una base di passaggi di semplice esecuzione, eppure nasconde durante la sua creazione “ingredienti” sapientemente scelti, dosati e mescolati armonicamente.
Questo significa che il “kit” che scegliamo fa la differenza nel risultato finale. Carta, Pennello e Pasta sono gli ingredienti principali. La carta spessa e porosa ha una “resa” diversa rispetto ad una carta liscia e sottile, proprio per la capacità di assorbire e diffondere l’acquerello.
Il pennello, nella scelta della forma (tonda, piatta, ventaglio, lingua di gatto) dimensione (grosso, medio, sottile) e del tipo di pelo (sintetico o naturale), crea anch’esso un’enorme differenza di segno.
La consistenza del “colore” (pasta solida godet o liquido in tubetto) oltre a dare un rilievo differente al risultato finale, incide principalmente a livello di manualità nell’esecuzione.
Sperimentare per trovare
Online si possono trovare vari articoli o tutorial che spiegano come utilizzare questa tecnica, invece quello che non troverete è il vostro personale modo di utilizzarla. E’ necessario imparare i procedimenti basilari, ma per esprimere il non visibile che avete dentro di voi, occorre sperimentare.
Oltre al metodo c’è il vostro personale universo d’espressione. Per questo accompagno le persone durante i laboratori: la tecnica è solo uno strumento; l’ascolto interiore è quell’oltre che si nasconde dietro ogni pittore che è riuscito ad esprimere se stesso, nella sua vera forma.
La pennellata “non gestibile”
“Oh no, mi sono sbagliato” – “oh no mi hai sporcato il disegno” – “non era come avevo immaginato” : sono alcune delle frasi che sento più spesso durante i miei incontri. A differenza di altre tecniche, nella tecnica ad acquerello non è permesso l’errore.
Anche se questa non è la definizione più adeguata, piuttosto non esiste la “correzione”. Inizialmente questo aspetto crea frustrazione, ma col tempo, si imparerà ad apprezzarne l’unicità.
Infatti questa tecnica “non gestibile”, spinge il pittore a reinventare e/o accettare quella pennellata. Si potrebbe quindi comparare agli “errori” che pensiamo di fare o aver fatto nella nostra vita.
Allo stesso modo, come nel foglio di carta non possiamo correggere una pennellata, nella vita reale ci troviamo costretti ad accettare situazioni e/o ad affrontare il risultato delle nostre azioni
L’acquerello, riflesso di noi stessi
“Come sopra, così anche sotto; come sotto, così anche sopra. Come dentro, così anche fuori; come fuori, così anche dentro. Come nel grande, così anche nel piccolo”.
Grazie alla pittura ad acquerello possiamo trovare riscontro di quanto espresso da Ermete Trismegisto. Infatti l’opera realizzata, è pura manifestazione scritta di quanto è custodito intimamente.
In pochi riusciranno a decifrare il dipinto emozionale, questo non è importante, il focus è il gesto di consapevolezza: ciò che prima non era visibile, una volta finito il quadro lo sarà.
Inoltre se immaginiamo il foglio di carta al pari della vita, il pennello corrispondente al nostro corpo che diventa canale espressivo, i colori equivalenti alle nostre emozioni e l’acqua al pari della nostra linfa vitale, ci sarà facile ‘leggere’ il dipinto con occhi diversi.
Le pennellate diventeranno il nostro modo di esprimerci, i colori scelti riveleranno gli stati emotivi, lo spazio occupato nel foglio ci farà vedere quante informazioni stiamo gestendo, e tanto altro ancora che resta solo da “vedere”.
Consapevolezza
Il termine consapevolezza “Derivato di ‘consapere’: composto di con e sapere. E’ una condizione in cui la cognizione di qualcosa si fa interiore, profonda, perfettamente armonizzata col resto della persona, in un uno coerente” da: unaparolaalgiorno.it 23.08.2013
A questo punto, non ci resta che iniziare a dipingere ad acquerello con consapevolezza, trovando così la nostra forma espressiva; creare un segno personale, manifestare la nostra essenza, ascoltandola e guardandola. Accettazione e sperimentazione saranno i nostri compagni di viaggio.
Francesca Lugli 10_giugno_2022