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disegno ponte
creare un ponte

Il disegno come linguaggio ponte

Un’ esigenza antica, ancora attuale

Quando la forma verbale non riesce a supportare ciò che si vuole trasmettere, il disegno diventa il ‘linguaggio ponte’ per comunicare.

Il disegno è stato uno dei primordiali mezzi di comunicazione dell’essere umano, infatti gli uomini primitivi lo utilizzavano sotto forma di graffiti per lasciare tracce del loro passaggio. Lo impiegavano soprattutto per comunicare con i propri simili,  o per descrivere ciò che li circondava e trasmetterlo ai propri posteri.

Un ponte comunicativo

‘Se il soggetto non conosce e non elabora il significato delle parole, non potrà mai sviluppare un’emotività adiacente a queste parole; quindi, l’individuo che ignora le parole non svilupperà mai un’emotività complessa, ma avrà in sé solo gli estremi dell’emotività’. [Rosa Aimoni]

Quante volte non ci esprimiamo perché non abbiamo le parole adatte per comunicare ad un’altra persona il nostro concetto/sentimento/emozione? In qual misura lo facciamo con noi stessi?

Molto più di quanto pensiamo.

Significa quindi che ‘smettiamo di trasmettere’. Questa ‘resa’, se protratta nel tempo, diventa ‘cronica’.

Arrendersi non è l’unica soluzione, esiste un’altra forma comunicativa: il disegno. La rappresentazione grafica, mediante la sua semplicità ci permette di continuare a trasmettere concetti.

Guida nella transizione

‘Non trovo le parole per esprimere ciò che sento, davvero non esistono, dovremmo inventare un nuovo linguaggio’.

Quante volte ho sentito questa frase negli ultimi anni, e forse è proprio così. In questa epoca la società è cambiata, i rapporti tra gli esseri umani sono mutati, ed è indubbio che ciò che stiamo vivendo ora stia cambiando.

In virtù di questi mutamenti quello che sentiamo o che percepiamo può essere lo stesso? Naturalmente no.

E nel frattempo come lo possiamo esprimere? Dobbiamo forse rinunciare alla comunicazione per mancanza di vocaboli? No, quelli arriveranno, ma intanto come possiamo esprimere i nostri concetti?

La soluzione è che questi pensieri possiamo disegnarli!

Semplicità

‘La capacità di semplificare significa eliminare il superfluo in modo che solo il necessario possa parlare’. [Hans Hofmann]

Semplifica, è questo che fa il disegno. Permette di fissare anni di vissuto in un tratto, emozioni incomprensibili in un colore, rilascio emotivo in una sola pennellata. Tutto questo senza ‘un insegnamento tecnico’, non è infatti la tecnica che si deve apprendere, ma l’intenzione con la quale si disegna.

Iniziare a disegnare, creare il ponte 

Esattamente come per connettere due estremità si costruisce un ponte, così il disegno viene utilizzato come strumento di ‘transfert emozionale’: una traslazione dal nostro interno al nostro esterno.

Il ponte, per quanto strutturalmente complicato può sembrare, banalmente parte sempre dal primo mattoncino.

Stessa cosa vale per chi inizia a disegnare. Si compra l’occorrente (carta, pennelli, colori), si sceglie il luogo dal quale incominciare e poi, in un giorno come tanti, si inizia a dipingere.

La cosa differente rispetto al ponte fisico che troviamo nella realtà, è che il ponte che creiamo con il disegno non è progettato o abbozzato preventivamente; tutta la parte di gestione mentale viene esclusa.

La forma, la lunghezza, l’altezza e tutte le sue caratteristiche ‘architettoniche’ si formeranno durante l’esecuzione del disegno. Sarà  il ponte a crearsi naturalmente.

L’importante è iniziare. Infatti tutto ciò che riusciremo a portare da una parte all’altra di questo ponte, per quanto piccolo inizialmente, avrà fatto un piccolo passaggio, ed è questo il focus più importante.

Alla fine del disegno ci sentiremo infatti ‘alleggeriti’, questo è l’intento primario: il ‘portare fuori’.

Il tempo che dedichiamo al disegno è tempo che dedichiamo ad ascoltarci

Quando si disegna si entra in una dimensione di ‘non-tempo’. Le persone infatti dichiarano che non riescono a definire quanto tempo è passato durante l’esperienza del disegno, eppure il tempo terrestre avanza comunque; sappiamo che quel tempo sarà stato investito nell’ascolto consapevole.

Utilizziamo il nuovo linguaggio

Costruito il ponte, non ci resta che attraversarlo tutte le volte che lo riterremo necessario.

Francesca Lugli 12_luglio_2022

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