LABORATORI EMOZIONALI

Laboratorio, culla dell’ascolto attivo

In una società caratterizzata sempre più da velocità, rumore e iperconnessione, elementi che paradossalmente ci allontanano gli uni dagli altri, propongo i laboratori emozionali che hanno lo scopo di creare momenti di incontro fatti di lentezza, silenzio e interiorità. In particolare do spazio all’ascolto attivo.

Ascolto attivo, accettazione ed empatia

Un aspetto fondamentale che curo con attenzione è l’ascolto attivo.

Durante i laboratori emozionali, infatti il focus non è apprendere una tecnica artistica, ma esperienziare accettazione ed empatia.

Sentirsi ascoltati aiuta ogni bambino/ragazzo/adulto a sentirsi parte integrante del gruppo, superando così possibili difficoltà e lasciando spazio alla libera espressione del sentire.

Dentro al laboratorio: la fluidità dell’acquerello

La tecnica che utilizzo prevalentemente nei laboratori emozionali è l’acquerello.

Questa tecnica “fluida” utilizza 3 semplici elementi: pennello, acqua e pasta, che prendono vita su un cartoncino di carta bianca.

A differenza di altre tecniche, questa è quella che più ricorda la sfera emozionale.

Per apprenderla occorre esperienziarla nella sua completezza. Infatti come per le emozioni,  spesso all’inizio “è ingestibile”, bisogna quindi lasciarsi andare e “lasciar fluire”.

Metto a disposizione vari tipi di carta e varie tipologie/dimensioni di pennelli, al fine che ogni partecipante possa scegliere ciò che è più affine a se stesso.

Talvolta aggiungo altri materiali/tecniche  , creando così su misura una “tecnica mista personalizzata” (ad esempio: colori acrilici, vernici a rilievo, pennarelli, collage, matite, glitter).

Competenze emotivo-relazionali

Ad oggi per rapportarsi soprattutto con bambini, ma anche con adolescenti e adulti, non è più sufficiente avere solo una preparazione in ambito didattico e scolastico. Occorre invece possedere competenze emotivo-relazionali.

Questo “plus” è utile, se non indispensabile, non solo a promuovere la capacità di riconoscere ed esprimere le proprie emozioni in modo allineato al sentire, ma anche a saper ascoltare e recepire le ragioni e i sentimenti degli altri, stabilendo un contatto autentico che diventa la base di relazioni ricche e appaganti. “Ascoltare per ascoltarsi”.

I  6 Elementi per facilitare l’espressione del “sentire”

L’esperienza maturata durante tutti i laboratori, mi ha fatto individuare alcuni importanti elementi che se uniti nella giusta misura, creano un clima positivo, di fiducia e accoglienza, facilitando così l’espressione e l’ascolto interiore.

1. Il non giudizio e l’accettazione del pensiero altrui

Nei laboratori ciò che conta è la verità nell’esperienza in se stessi, non è quindi importante il prodotto in se, quanto ciò che si è vissuto durante l’esperienza.

2. Il Tempo

Mentre svolgiamo le attività, il tempo è suddiviso in vari momenti. Il primo momento di presentazione e conoscenza, il secondo nel quale viene spiegato il laboratorio, il terzo periodo dove viene introdotta la melodia, successivamente si dipinge (o si fanno attività similari), si contempla il proprio prodotto ed infine vi è il momento dell’assemblea.

3. L’incoraggiamento e la rassicurazione:

Durante il laboratorio pongo molta attenzione e cura ai segnali di contatto, verbali e non verbali; incoraggiando attraverso sguardi o parole, specialmente nei momenti di esitazione o incertezza.

4. Il binario emozionale:

Nel corso dell’attività fornisco un primo “binario emozionale” all’interno del quale iniziare il percorso di ascolto e traduzione del sentire. Per chi non è abituato all’ ascolto “libero di sè”, è necessario un aiuto. Per questo, grazie agli strumenti artistici e ad una “procedura sequenziale” , i bambini/ragazzi/adulti, hanno gli strumenti basici dai quali partire per ascoltarsi e tradurre le sensazioni percepite durante l’esperienza.

5. La Melodia:

Nel mio lavoro mi avvalgo di melodie che proprio per la loro composizione e vibrazione, facilitano l’accoglienza e la calma.

6. Disponibilità, apertura e ascolto:

Durante tutto il laboratorio, la comunicazione è aperta e “circolare”. Vengono immesse dal singolo informazioni che poi il gruppo rielabora.

Domande, chiarificazioni, spunti, idee, sono accolte e ascoltate. Messe a disposizione di tutti. Nella parte finale di ogni laboratorio  c’è infatti il momento “assemblea” dove l’esperienza personale di ognuno è condivisa con tutti i participanti.

I laboratori emozionali possono essere “costruiti su misura”. Sono attualmente utilizzati da scuole, associazioni e privati.

Gli obiettivi sono vari, ma il seme di questo albero è sicuramente uno: l’ascolto attivo.

Francesca Lugli 3_aprile_2022