Critica a cura di Franco Bulfarini (Pres Ass. Culturale Artisti di Bottega)
Luce e Colori
Una mostra in condivisione con l’ amica fotografa Francesca Terenziani.
Luce e Colori
Una mostra in condivisione con l’ amica fotografa Francesca Terenziani.
La Lugli delle due è la pittrice. Le sue opere esprimono uno stilema originale, sostenuto da un pensiero profondo, introspettivo e visionario, che supera la necessità formale in senso stretto, privilegiando una dimensione di purezza espressiva, senza porsi costrizioni o limiti nella costruzione dell’immagine, resa con la semplicità dell’acquarello su cartoncino.
L’artista già vicina ai colori da bambina, per via del padre appassionato di pittura, terminati gli studi, come spesso accade, di altro indirizzo, si ritrova a circa 30’anni a riprendere, un percorso interiormente mai sopito.
La ripartenza si è avuta in modo singolare, in riva al lago di Garda, ci dice Francesca: * qui, complici alcuni colori ad acquarello, ho iniziato a tracciare cerchi concentrici su un foglio, in modo libero, senza obiettivi rappresentativi, in quei cerchi apparentemente casuali, ho letto la mia condizione psicologica verso il mondo, che in quel momento sentivo di chiusura ”.
E’ così, forse per caso, o per destino, che è iniziato un percorso di crescita personale, poi tradotto in ambito artistico. Superato il primo momento di auto-analisi emotiva, Francesca si é man mano aperta a nuove visioni, cariche di significati positivi, perché provenienti da un rinnovato stato d’animo, sentito come purificato e libero di esprimersi.
La Lugli vive oggi la pittura come momento terapeutico e di crescita personale, dando alla luce nuove forme cromatiche, sempre più solari, che si sono trasformate in ali di farfalla, colte in volo, rese con trasparenza da provetta pittrice, che hanno decretato, la possibilità per la crisalide di mutare in altro.
Attraverso la voce dell’arte, Francesca ha saputo e potuto ritrovare se stessa, esprimendo per tale via, una maggiore autenticità individuale, con ciò potendo, simbolicamente, alzarsi dal suolo, per librarsi in un cielo di colori, oltre il grigiore cui spesso la condizione umana può condurre.
Per tale via, fatta anche di studio e di approfondito impegno, Francesca ha potuto superare attriti e rigidità artificiose, che le imprigionavano l’animo. Di fronte a quelle forme ed anche colori, questi, magicamente apparsi come dal nulla, dopo essere stati, fino a quel momento, affievoliti in un grigiore quotidiano, l’artista ha saputo ritrovare la via della luce e del vigore.
Ne è nata una realtà pittorica originale, oltre ad un’esperienza intensa a livello umano e certamente valoriale, degna di apprezzamento.
La tecnica ad acquerello è la sua scelta inscindibile perché nell’acqua è la vita e nei colori che fluttuando, come sostiene l’artista, possono scorrere libere le emozioni, ed in questo non manca un’apertura alla poesia visiva, come attimo vivificante, volto a cogliere con intensità pulsioni intime, per esprimere emozioni e produrre nella luce del colore puro, un sentire catartico se non mistico.